Le 17.58 del 23 maggio 1992: è questo l’orario che segna lo spartiacque fra un prima e dopo della storia italiana recente. E’ esattamente quello infatti il momento in cui esplode il tritolo di Cosa Nostra a Capaci, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani.
Mentre in tutta Italia si stanno svolgendo iniziative per fare memoria e per promuovere la cultura della Legalità, al “Conte Milano” di Polistena Arcangelo Badolati presenta il suo ultimo libro “Mamma n’drangheta”,un viaggio lungo più di un secolo tra le organizzazioni criminali che hanno infestato l’area settentrionale della Calabria. Un viaggio tra boss e picciotti prima della “picciotteria” e poi della ’ndrangheta compiuto esaminando sentenze, documenti di archivio, pubblicazioni e giornali d’epoca e ricercando, come una volta facevano i grandi giornalisti, le foto più significative di personaggi che hanno dominato città e paesi forti, a volte, di un impressionante consenso sociale.