Cari ragazzi,
come sapete tutti, nella giornata di sabato un istituto superiore di Brindisi è stato il teatro di un mostruoso attentato che è costato la vita alla giovane Melissa e che ha provocato il ferimento di parecchi studenti. Questo gesto vile e inqualificabile, mai accaduto da nessuna parte, anche nel corso di conflitti e campagne terroristiche, fino a questo momento non ha nessuna paternità, e le stesse modalità di esecuzione aprono una serie di inquietanti interrogativi. L’unica cosa certa è la spietata aggressione ad una scuola, luogo consacrato alla formazione e chiamato a garantire il futuro della società. Qualcuno ha pensato di uccidere dei ragazzi in quel modo atroce senza alcuna motivazione chiara, senza alcuna rivendicazione: è stato indubbiamente un attentato terroristico, nel senso che ha preso di mira persone innocenti.
È terrorismo puro: 8 milioni di ragazzi e 30 milioni di familiari si chiederanno da stamattina se la scuola è sicura, e tutto ciò in un momento della nostra storia caratterizzato da una profonda crisi economica e sociale che investe tutte le fasce d’età. Nei momenti di debolezza del tessuto democratico forze oscure, riconducibili alla criminalità organizzata o politica, hanno già provato a seminare il terrore per il loro lurido tornaconto. Eppure il loro alzare il tiro non ha mai raggiunto queste vette in termini di ferocia e di mancanza di umanità, nel rispetto di una legge non scritta, da sempre in vigore preso la specie umana, che dice: “Non toccate i ragazzi”. Cosa ha determinato lo scempio del corpo di Melissa e delle sue compagne, cosa ha permesso che i loro occhi di sedicenni vedessero all’improvviso l’inferno mentre si recavano a scuola sospinte dalla loro voglia di vivere?
E cosa potremo mai dire ai genitori di Melissa ed alle sue compagne su quella mattina di infamia, di fuoco e di sangue? Come potremo spiegare loro cosa sta accadendo in questo Paese, dove questo nuovo episodio criminale va ad alimentare un clima di tensione che cerca di mettere alla prova la tenuta delle nostre istituzioni democratiche ?
Alle Istituzioni, oggi come in altri momenti difficili della nostra nazione caratterizzati da atti di terrorismo e di destabilizzazione, tocca dare una risposta decisa in termini di unità e di concordia di tutte le forze politiche, sociali, culturali. A noi, che varchiamo tutti i giorni la porta di una scuola, serve il carattere e l’intelligenza necessari per non sentirsi soli o sopraffatti, ribadendo anzi il nostro impegno a cambiare in meglio il mondo, difendendo prima di tutto le nostre istituzioni democratiche.
Mi piacerebbe che oggi incollaste all’esterno della porta della vostra aula un cartellone con su scritto: ” Orgogliosi del nostro passato e consapevoli delle nostre responsabilità, NOI NON ABBIAMO PAURA!”. Le stesse parole dovrebbero essere affisse sulla recinzione esterna della scuola, con la massima evidenza, dai ragazzi delle quinte. Questo semplice gesto ci permetterà di rivendicare il vostro ruolo di protagonisti del cambiamento che non sono disposti a mettersi in ginocchio davanti a niente e nessuno.
21 maggio 2012
Il preside